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UPI: l’identificatore di prodotto unico per i derivati OTC

17 Aprile 2024
Di cosa si parla in questo articolo

Il 9 aprile, l’ISDA, l’Alternative Investment Management Association (AIMA) e la Global Foreign Exchange Division (GFXD), hanno pubblicato un documento congiunto sulla transizione verso gli identificatori unici di prodotto (UPI) come base per l’identificazione dei derivati over-the-counter (OTC) in ambito Markets in Financial Instruments Regulation (MIFIR).

Il documento è stato inviato alla Commissione europea, che sta elaborando una normativa per l’identificazione appropriata dei derivati OTC nell’ambito del MiFIR.

Le associazioni ritengono che il regime di segnalazione dell’Unione europea per l’identificazione dei derivati OTC dovrebbe essere semplificato e migliorato, attraverso l’adozione dell’Identificatore Unico di Prodotto (UPI), come base per l’identificazione degli strumenti derivati OTC nel MiFIR.

L’UPI potrebbe essere integrato con campi aggiuntivi per i diversi casi d’uso del MiFIR, a seconda delle informazioni richieste in ciascun caso d’uso.

In quanto tale, l’UPI dovrebbe essere incluso:

  • nei dati di mercato essenziali MiFIR (ai fini del Consolidated Tape)
  • nelle MiFIR non-equity transparency RTS 2 (insieme ad altri campi necessari per identificare gli strumenti a livello adeguatamente granulare per questo scopo)
  • nei FIRDS (il MiFIR Financial Instrument Reference Data System), ai fini della segnalazione delle transazioni.

L’uso dell’UPI, lo standard approvato a livello mondiale per l’identificazione dei derivati OTC, faciliterebbe gli investimenti e incoraggerebbe i nuovi operatori nell’ingresso nei mercati dei capitali dell’UE di imprese extracomunitarie, che potrebbero utilizzare uno standard già in uso in altre importanti giurisdizioni che si occupano di derivati.

L’utilizzo dell’UPI come unica base per l’identificazione degli strumenti derivati OTC favorirà la cooperazione normativa nei forum internazionali (come CPMI-IOSCO), per aggregare i dati ai fini dell’integrità del mercato e del rischio sistemico.

La decisione di abbandonare l’OTC ISIN non comprometterà in alcun modo tale cooperazione: l’adozione dell’UPI come base per l’identificazione degli strumenti derivati OTC dovrebbe anche ridurre i costi per i partecipanti al mercato dell’UE.

Tale passo comporterà necessariamente modifiche alle banche dati utilizzate dall’ESMA, che sono alla base della raccolta dei dati di riferimento: per questo motivo l’UE potrebbe prendere in considerazione la possibilità di mantenere l’ISIN per un periodo di tempo limitato, a condizione che l’ISIN OTC sia modificato tempestivamente per eliminare la data di scadenza, per tutti gli strumenti derivati OTC (e non solo per quelli coperti dai requisiti di trasparenza del MiFIR).

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