Nel caso concorrano ipotesi di “usura legale” (superamento del tasso di interesse soglia) e di “usura in concreto” (dazione di un bene a fronte del prestito ottenuto) il giudice non può valutare la sussistenza del reato nella seconda ipotesi, cioè la sproporzione usuraria tra bene e denaro applicando il parametro della prima fattispecie attraverso la monetizzazione del bene e da questa derivando il superamento del 4% dell’interesse legale sulla somma prestata.
Nel caso di specie il rapporto usuraio tra il ricorrente e la vittima del reato era contraddistinto da due forme di usura concorrenti ed integrate:
- in primo luogo, veniva adottata la prassi del cambio di assegni post-datati ad un tasso pari al 4% mensile, la liquidità così procurata alla vittima veniva utilizzata sia per la propria attività di impresa, che per ripagare i debiti verso il ricorrente (usura legale);
- in secondo luogo, nel caso di problemi di liquidità della vittima, veniva consegnato, come merce di scambio, del materiale da costruzione sottocosto (usura in concreto – art. 644 comma 3 cod. pen).
Più nello specifico, la Cassazione ha ritenuto che in ragione della natura mista del rapporto usuraio, non può essere esteso l’utilizzo dei criteri per valutare l’usura legale all’usura in concreto.
L’usura in concreto, infatti, deve essere valutata unicamente in relazione al possibile squilibrio tra la dazione del denaro e la controprestazione in natura.
Tale squilibrio, continua la Corte, è stato determinato impropriamente attraverso l’adozione dei principi di valutazione dell’usura legale, ossia mediante la “monetizzazione” della controprestazione in natura e la conseguente riconduzione alla nozione di “interesse” (proprio dell’usura legale) del plus valore del materiale da costruzione fornito (sottocosto) come compenso per il denaro prestato.
Seguendo il dettato normativo previsto dall’art. 644 c.p. vengono distinte le due fattispecie di usura sopraindicate:
- l’usura legale che si concretizza quando si supera la soglia d’usura determinata dalla normativa secondaria;
- l’usura in concreto che si perfezione quando vi sia sproporzione tra le prestazioni approfittando dello stato di difficoltà della vittima.