Con la pubblicazione in oggetto la Consob analizza benefici, costi e rischi dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale e del machine learning nell’asset e nel wealth management.
In particolare, evidenzia la Consob, l’utilizzo delle nuove tecnologie in oggetto, unitamente allo sviluppo dei sistemi di elaborazione dei dati e l’aumento progressivo della potenza di calcolo potrebbero influenzare notevolmente le modalità di lavoro degli operatori con particolare riferimento:
- al servizio di consulenza;
- alla gestione del rischio;
- all’identificazione e monitoraggio dei clienti;
- all’attività di trading;
- alla gestione del portafoglio.
Dall’uso delle tecnologie di intelligenza artificiale da parte di intermediari finanziari e gestori patrimoniali possono discendere sia vantaggi significativi per imprese e investitori, che potrebbero beneficiare di migliori condizioni dei servizi di investimento, sia nuovi rischi ovvero l’ampliamento di rischi esistenti con ricadute negative per l’efficienza dei mercati finanziari e la protezione degli investitori.
La presente pubblicazione analizza e approfondisce gli elementi al centro del dibattito internazionale, relativi ai rischi e alle opportunità derivanti dall’utilizzo delle nuove tecnologie nell’intermediazione finanziaria, anche alla luce del grado di utilizzo da parte delle principali società di gestione del risparmio (Sgr) operanti nel mercato italiano.
L’analisi Consob sull’uso dell’intelligenza artificiale nei servizi di investimento
La prima parte del documento affronta alcune questioni definitorie concernenti sia l’utilizzo e l’elaborazione dei dati sia le tecniche di intelligenza artificiale fruibili e illustra le potenzialità delle applicazioni di tale tecnologia nell’attività di gestione di portafogli nonché i possibili limiti e rischi ad esse legati.
Le principali caratteristiche dei sistemi di Intelligenza artificiale, le classi di algoritmi e i metodi di apprendimento più diffusi sono illustrati sinteticamente in una Appendice.
La seconda parte del Quaderno presenta i risultati di una valutazione sull’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale nell’asset management e nel wealth management.
La valutazione è stata realizzata a luglio 2021, ha coinvolto otto grandi Sgr, appartenenti a gruppi che rappresentano oltre il 60% degli asset gestiti in Italia nel primo trimestre 2022, e ha raccolto informazioni e dati riferibili a tutte le fasi della catena del valore, nonché i pareri dei gestori sui benefici e rischi potenziali derivanti dalle nuove tecnologie.
Dai risultati raccolti emerge che i gestori riconoscono lo sviluppo dell’intelligenza artificiale come una priorità strategica per i benefici attesi in termini di innovazione delle strategie di gestione, mantenimento della posizione competitiva e incremento dell’efficienza operativa.
Tutte le società di asset e wealth management partecipanti all’indagine ritengono che nei prossimi cinque anni i sistemi di intelligenza artificiale troveranno una sempre maggiore applicazione nell’ambito delle diverse fasi del processo di investimento.
In prospettiva, i gestori riconoscono la necessità di una stringente supervisione umana sui processi decisionali basati sull’utilizzo di sistemi di IA, sebbene le funzioni di controllo e le procedure di governance degli algoritmi sottostanti e dei dati utilizzati siano ancora in fase evolutiva.
La terza parte del documento analizza gli sviluppo riguardanti l’utilizzo delle tecniche di automazione nell’intermediazione finanziaria, dalle quali possono derivare per l’investitore sia benefici sia rischi.
Con particolare riferimento ai rischi, vengono esaminati una serie di profili concernenti la governance degli algoritmi, la responsabilità dei providers e la tutela della privacy.
Segue l’Appendice che, in linea più generale, riporta una rassegna preliminare della dottrina giuridica e del dibattito istituzionale maturato sinora in materia di innovazione tecnologica, anche con riguardo alla proposta di regolamentazione UE sull’intelligenza artificiale.