Marco Sandoli si laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Padova. E’ iscritto all’Albo degli Avvocati dal 2004.
Entra in Di Tanno Associati nel 2004, fino al 2014 per poi rientrarvi nel 2017 e diventarne Partner nel 2018.
Le sue aree di specializzazione sono: Fiscalità delle imprese, Fiscalità internazionale, Fiscalità dei prodotti finanziari, Fondi di Private Equity, Operazioni di M&A, Fiscalità dei patrimoni individuali e Contenzioso tributario.
E’ Membro dell’IFA (Internation Fiscal Association) e del collegio sindacale in società industriali e intermediari finanziari.
Il carried interest nelle strutture dei fondi internazionali
26 Settembre 2023
Fabio Brunelli, Partner, Di Tanno Associati
Marco Sandoli, Partner, Di Tanno Associati
Sabrina Tronci, Di Tanno Associati
Il contributo analizza la risposta dell’Agenzia delle Entrate n. 432 del 19 settembre 2023 che per la prima volta si sofferma sulla disciplina del carried interest nel particolare contesto delle strutture tipiche dei fondi di investimento internazionali.
I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate sui PIR Alternativi “fai da te”
10 Gennaio 2022
Marco Sandoli, Di Tanno Associati
Grazie ai chiarimenti contenuti nella circolare dell’Agenzia delle Entrate 19/E del 29 dicembre 2021 e alle novità introdotte dalla legge di bilancio 2022 diviene ancora più attrattivo il regime dei c.d. PIR Alternativi “fai da te” come strumento a supporto
Bonus investimenti in start up e PMI innovative: il decreto attuativo delude le aspettative
18 Febbraio 2021
Marco Sandoli, Di Tanno Associati
Con la pubblicazione in G.U. (n. 38 del 15.2.2021) del d.m. 28 dicembre 2020 (“Decreto”), adottato dal Ministero dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministero dell’Economia, giunge finalmente a compimento il processo di attuazione delle agevolazioni fiscali in regime
Carried interest: la rilevanza delle clausole di leavership ai fini della qualificazione reddituale
14 Dicembre 2020
Fabio Brunelli, Marco Sandoli, Di Tanno Associati
Con la risposta n. 565 dell’1 dicembre 2020 l’Agenzia delle entrate, a distanza di pochi mesi dalla risposta n. 407 del 24 settembre 2020[1], torna a valorizzare (in senso negativo) la presenza di clausole di leavership ai fini della qualificazione
Carried interest, nuovo intervento dell’Agenzia delle entrate
8 Ottobre 2020
Fabio Brunelli, Marco Sandoli, Di Tanno Associati
Con la risposta n. 407 del 24 settembre 2020 per la prima volta (almeno pubblicamente) l’Agenzia delle entrate nega la qualificazione reddituale del carried interest come provento di natura finanziaria in considerazione della (non) congruità dell’investimento dei manager, dando altresì
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