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Riforma tributaria: il documento conclusivo dell’indagine parlamentare

7 Luglio 2021

Le Commissioni Finanza di Camera e Senato hanno approvato il documento conclusivo dell’indagine per la riforma dell’Irpef e altri aspetti del sistema tributario, avviata a gennaio (qui). Il documento recepisce le proposte dei Partiti ed intende fornire un indirizzo politico al Governo, che presenterà entro luglio il disegno di legge delega per la riforma tributaria (Comm. Riunite, seduta 30 giugno 2021).

Tra le questioni già segnalate (quispiccano:

  • Obiettivi: gli interventi suggeriti riguardano principalmente l’Irpef e mirano a favorire la crescita economica e la semplificazione del sistema tributario, da perseguirsi tramite codificazione dei princìpi generali, delle norme procedurali e sanzionatorie e di quelle relative alle singole imposte (qualcosa di simile si fece nel ‘58 per le imposte dirette). Va segnalato, in tema di Ires, il rafforzamento della derivazione del reddito fiscale dal bilancio civilistico, in linea coi trend internazionali.
  • Modello impositivo: è preferito il modello duale, che prevede l’imposizione proporzionale dei redditi di fonte patrimoniale e progressiva dei redditi di lavoro. Si raccomanda un’attenuazione della progressività sui redditi mediani, con possibile inserimento di una maxi-deduzione corrispondente al minimo vitale, incrementata per gli under 35.
  • Redditi finanziari: è stata recepita l’indicazione degli esperti di mantenere l’imposizione tramite intermediari-sostituti d’imposta, unificare i redditi di capitale e diversi di natura finanziaria ed estendere la tassazione sul percepito a risparmio gestito e previdenza complementare.
  • Contribuenti minori: si propone il mantenimento del regime forfettario per autonomi e imprenditori con ricavi annui fino a 65 mila euro, da “completare”, per chi ne fuoriesca, con due regimi opzionali: l’imposta sostitutiva sui redditi incrementali (20 per cento) e, per le sole imprese, la tassazione separata, ad aliquota pari a quella Ires, dei redditi non prelevati – a condizione, però, che sia tenuta la contabilità ordinaria. Diversamente da quanto suggerito dall’Agenzia delle Entrate, è passata la proposta di una più ampia rateizzazione dei versamenti delle imposte sui redditi di lavoro autonomo, accompagnata da una riduzione delle ritenute in acconto sui compensi professionali.

Spiccano per assenza catasto, fiscalità immobiliare – su cui è verosimile si temporeggi – e la patrimoniale. Sicché, non si prospetta un inasprimento del prelievo su fonti diverse dal lavoro.

Resta quindi il nodo risorse – acuito dalla prospettata soppressione dell’Irap – che le Commissioni auspicano il Governo potrà reperire (anche) favorendo una convergenza, comunque già in atto, sull’imposizione delle imprese internazionali e dell’economia digitale.

Gli occhi sono dunque puntati sull’importante incontro del G20, presieduto proprio dall’Italia e in programma in questi giorni a Venezia, dove appunto si discuterà di queste iniziative. (D.C.)

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