Le
Sezioni Unite della
Corte Suprema di Cassazione italiana, pilastro fondamentale del sistema giudiziario, rappresentano uno dei principali organi per garantire l’uniformità dell’interpretazione del diritto in Italia.
La loro funzione principale è quella di risolvere le divergenze di orientamenti tra le singole sezioni o di pronunciarsi su questioni di particolare rilevanza. La loro competenza per decidere questioni di diritto è prevista rispettivamente dall’art. 374 c.p.c. nel processo civile e dall’art. 618 c.p.p. nel processo penale.
Le sentenze delle Sezioni Unite, espresse da otto consiglieri e presiedute dal Primo Presidente della Corte di Cassazione, sono pertanto considerate la massima espressione della giurisprudenza italiana e forniscono un orientamento definitivo su questioni di diritto.
Le Sezioni Semplici della Cassazione sono infatti vincolate a non adottare un’interpretazione contraria a quella già espressa dalle Sezioni Unite, ma esistono delle eccezioni:
- Se in una causa simile la Sezione Semplice giunge a una conclusione diversa e non intende seguire il precedente delle Sezioni Unite, dovrà motivare la sua decisione con un’ordinanza e richiedere una revisione della decisione di queste ultime;
- La singola sezione della Cassazione può rimettere alle Sezioni Unite il ricorso nel caso in cui rilevi che la questione di diritto, sottoposta al suo esame, abbia dato luogo o possa dar luogo ad un contrasto giurisprudenziale.
Il Presidente della Corte di Cassazione, su richiesta del Procuratore Generale, dei difensori delle parti o anche d’ufficio, può assegnare il ricorso alle Sezioni Unite.
Inoltre, il d. lgs. 40/2006 ha ridefinito il rapporto tra Sezioni Unite e Sezioni Semplici, stabilendo che il primo presidente può disporre che la Corte pronunci a Sezioni Unite sui ricorsi che propongono una questione di diritto già oggetto di pronunce in senso difforme da parte delle Sezioni Semplici e su quelli che rappresentano una questione di massima particolare importanza.